Luoghi con pericolo di esplosione: tutti i riferimenti normativi per l’impianto elettrico
24/11/2021
Individuare e classificare i luoghi con pericolo di esplosione è un’attività importante (oltre che obbligatoria per legge) quando si ha a che fare con impianti elettrici di nuova costruzione. Durante un normale processo lavorativo, infatti, all’interno di un’attività possono crearsi delle circostanze in cui un innesco casuale potrebbe causare un’esplosione. Tali circostanze potrebbero essere indotte da sostanze gassose (ad esempio il metano negli impianti termici), liquide (come il travaso di liquidi infiammabili tipo benzina o solventi non ad acqua) e sostanze in polvere (ad esempio farine, limature di ferro, particelle finissime di legno o zucchero), tutte infiammabili ed esplosive.
Gli impianti elettrici in zone con pericolo d’esplosione devono dunque essere progettati e installati in modo da prevenire qualsiasi innesco. Come fare? E’ necessario partire dall’individuazione e dalla classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione. Tale attività, pur non facendo parte del progetto dell’impianto elettrico, deve essere redatta contestualmente al progetto dell’opera nel suo insieme e prima della scelta dei requisiti di sicurezza dei prodotti che compongono gli impianti (apparecchi, sistemi di protezione, componenti).
Ma come fare? E dove trovare i riferimenti normativi oltre che linee guida per una corretta attuazione delle pratiche? In questo articolo vediamo insieme quali sono le fonti da cui attingere tali informazioni e come muoversi nel caso di presenza di luoghi con pericolo d’esplosione.
Guida alla classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione
Il principale riferimento normativo è la Guida Tecnica CEI 31-35 “Guida alla classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas in applicazione della Norma CEI EN 60079-10-1 (CEI 31-87)”. Tale norma identifica la classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas, vapori o nebbie infiammabili in relazione ad opere di nuova realizzazione e alle trasformazioni o ampliamenti di quelle esistenti, nel rispetto della Norma europea CEI EN 60079-10-1: 2010 (CEI 31-87). Il campo di applicazione della guida è, quindi, principalmente quello delle attività industriali, mentre per gli altri campi (artigianali, terziario, agricolo) i principi generali sono comunque validi e, in assenza di norme tecniche specifiche, la Norma CEI EN 60079-10-1 (CEI 31-87) e la Guida CEI 31-35 possono essere comunque applicabili. La Guida CEI 31-35 non si applica però ad ambienti di lavoro particolari come le miniere con possibile presenza di gas grisou, ai luoghi di trattamento o produzione di esplosivi, ai luoghi in cui il pericolo di esplosione può manifestarsi per la presenza di polveri o fibre combustibili, oppure non trova applicabilità nei locali adibiti ad uso medico e negli ambienti destinati all’uso residenziale.
Testo unico salute e sicurezza
La predetta normativa tecnica specifica è subordinata al più ampio e generalizzato D.Lgs. 81/08 (Testo Unico salute e sicurezza) sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, che obbliga ogni datore di lavoro, a prescindere dall’attività svolta, a rispettare le norme in esso contenute al fine di tutelare la salute e la sicurezza del lavoratore sul luogo di lavoro. In base al Decreto 81 devono essere identificate le zone di pericolo d’esplosione e classificate in base alla tipologia e all’estensione; il progettista elettrico deve progettare l’impianto elettrico tenendo conto di questa classificazione.
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