Tutti gli apparecchi elettrici ed elettronici, compresi i pannelli fotovoltaici, a fine vita sono qualificati come RAEE, cioè “Rifiuti da apparecchiature Elettriche ed Elettroniche”, il cui smaltimento ed eventuale riciclo sono più complessi che in altri casi, in quanto si devono fare differenziazioni di questi rifiuti quanto ai materiali e alla natura degli apparecchi da smaltire. La nota positiva? Praticamente tutti i materiali che compongono i pannelli – vetro, alluminio, polimeri, silicio, rame, argento, stagno, ecc – sono riciclabili.
Lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici: la normativa vigente.
In Europa e nel nostro paese, in particolare, esistono regole che disciplinano lo smaltimento degli impianti fotovoltaici.
In Italia, la normativa di riferimento nel caso di rifiuti RAEE è costituita principalmente dal D.lgs. n° 49/2014, che prevede un preciso iter di smaltimento che parte dalla raccolta differenziata, passa per la messa in sicurezza dei materiali e termina con il trattamento e il riciclo dei materiali e delle componenti recuperabili.
Il successivo decreto di riferimento è il D.lgs. 118/2020, che ha recepito la direttiva europea 2018/849, e disciplina la gestione dei RAEE che derivano da componenti del fotovoltaico.
Attualmente nel nostro continente sono già oggi riciclati più del 90% dei pannelli, grazie alla continua ricerca di nuovi e più efficienti processi per lo smaltimento.
Riciclo dei pannelli fotovoltaici: a cosa fare attenzione?
Il riciclo dei pannelli fotovoltaici, come anticipato, richiede particolare attenzione per il fatto che ogni modulo è composto da differenti materiali, che vanno trattati separatamente.
La maggior parte di essi, come vetro, polimeri e alluminio, non è pericoloso, mentre le sostanze potenzialmente dannose per la salute, in piccola percentuale rispetto al totale, sono principalmente sono cadmio, selenio e gallio.
Quindi, è necessario che i pannelli fotovoltaici da riciclare siano smontati e i materiali che li compongono siano separati correttamente.
Il recupero di tutti questi elementi differenziati può diventare una risorsa utile per la produzione di materiale da reimmettere nella filiera produttiva, sia di pannelli che di altro.
A chi rivolgersi per smaltire i pannelli fotovoltaici?
In Italia esistono il GSE mette a disposizione un elenco di consorzi di smaltimento riconosciuti, ai quali ci si può rivolgere per affidare la raccolta e lo smaltimento dei pannelli. Questi consorzi dispongono delle autorizzazioni necessarie e, attraverso una rete di raccolta distribuita sul territorio, assistono imprese ed enti nella corretta gestione degli impianti a fine vita.
Ai fini dello smaltimento, il D. Lgs 49/2014 ha identificato come impianti fotovoltaici domestici quelli con potenza nominale inferiore a 10 kW, che sono RAEE domestici da conferire nei centri di raccolta come R4. I proprietari di impianto ad uso domestico, con pannelli realizzati dopo il 2014, devono semplicemente rivolgersi al produttore, responsabile dello smaltimento dei moduli solari presso i centri di raccolta a spese del proprietario.
Mentre gli impianti fotovoltaici professionali, invece, sono identificati dalla norma in quelli con potenza superiore ai 10 kW. In questo caso, se l’impianto è stato installato prima del 2014, i produttori saranno responsabili dello smaltimento solo in caso di sostituzione.
Per tutti gli impianti installati dopo il 2014, di qualsiasi potenza, la responsabilità del corretto smaltimento ricade comunque sul produttore, che dovrà aderire a un Sistema Collettivo/Consorzio per la gestione del fine vita.