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Il mercato dei sistemi di accumulo in Italia: luci e ombre nei primi nove mesi del 2024

Il mercato dei sistemi di accumulo (storage energetico) in Italia si conferma come uno dei più dinamici del settore energetico, riflettendo le sfide e le opportunità di un comparto in continua evoluzione.

Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio Sistemi di Accumulo di ANIE Federazione, tra gennaio e settembre 2024 sono stati installati sul territorio nazionale 168.550 nuovi sistemi di accumulo, con una potenza complessiva di 1.591 MW e una capacità di stoccaggio pari a 4.387 MWh.

Tuttavia, dietro questi numeri apparentemente positivi si cela uno scenario complesso, caratterizzato da una contrazione degli accumuli residenziali e commerciali-industriali, bilanciata da una significativa crescita nel segmento utility scale.

I segmenti in contrazione: residenziale e commerciale-industriale.

Con il tramonto del Superbonus 110%, il segmento degli accumuli residenziali ha subito un pesante rallentamento. Nei primi nove mesi del 2024, il numero di batterie domestiche installate è calato del 25% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Anche il comparto commerciale e industriale non ha brillato. Tra gennaio e settembre 2024, il numero di nuove installazioni in questo segmento è sceso del 18% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Questi numeri riflettono un mercato in cui l’incertezza normativa e le difficoltà legate agli iter autorizzativi stanno frenando la crescita.

Utility scale: l’unico segmento in forte espansione.

A distinguersi è il segmento utility scale, che ha registrato una crescita esponenziale.
Complice il ruolo del Capacity Market (meccanismo utilizzato in alcuni mercati energetici per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di energia elettrica, specialmente nei momenti di picco della domanda) e degli impianti “merchant” (non soggetti a meccanismi di incentivazione), il settore ha visto numeri in forte ascesa.

Nel confronto anno su anno, si registra un incremento del 133% nel numero di unità installate, del 532% nella potenza e addirittura del 2877% nella capacità.

Questo segmento appare quindi come il traino del mercato italiano degli accumuli, sostenuto sia da investimenti privati, che dalle esigenze di stabilità della rete elettrica in un contesto di transizione energetica.

Le sfide del quadro normativo e autorizzativo.

Sullo sfondo resta la complessa questione dell’iter autorizzativo e dell’incertezza legata al Testo Unico Rinnovabili.
Questo documento, nato con l’intento di semplificare le procedure autorizzative per le fonti rinnovabili e i sistemi di accumulo, ha finito per introdurre nuovi dubbi che pesano sul mercato. ANIE ha sottolineato come il testo non chiarisca in modo univoco quale strada seguire per le diverse configurazioni degli accumuli, né come gestire il periodo transitorio tra il vecchio e il nuovo quadro normativo.

In particolare, l’associazione ha chiesto che le modifiche del Testo Unico si applichino esclusivamente ai nuovi progetti presentati dopo l’entrata in vigore della norma, escludendo quindi retroattivamente gli iter già avviati.

I dati cumulati a fine settembre 2024

Nonostante le difficoltà e i rallentamenti in alcuni segmenti, il mercato italiano dei sistemi di accumulo continua a crescere in termini complessivi. Al 30 settembre 2024, si contavano in Italia 692.386 sistemi di accumulo installati, per una potenza complessiva di 5.034 MW e una capacità totale di 11.388 MWh.

Questi numeri confermano come il Paese stia gradualmente costruendo una base solida per affrontare le sfide della transizione energetica.

Quali scenari per il futuro dello storage in Italia?

Le prospettive per il mercato italiano dei sistemi di accumulo dipenderanno in gran parte dalla capacità di risolvere i nodi legati agli iter autorizzativi e di promuovere meccanismi di incentivazione coerenti e stabili.

La transizione energetica richiede un forte impegno da parte di tutti gli attori del settore, dalle istituzioni agli operatori privati. Solo superando le attuali incertezze e creando un quadro normativo chiaro e stabile sarà possibile massimizzare le potenzialità dei sistemi di accumulo, rendendoli un pilastro fondamentale del sistema energetico nazionale.

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