I tempi di intervento e la classificazione degli interruttori magnetotermici.
In un nostro precedente articolo abbiamo raccontato di come un interruttore magnetotermico si attiva grazie all’intervento dei due dispositivi di protezione: un interruttore di tipo magnetico, detto sganciatore magnetico, e un interruttore di tipo termico, detto appunto sganciatore termico.
Entrambi intervengono quando sono sottoposti ad una sovracorrente:
- l’interruttore o sganciatore termico agisce automaticamente aprendo il circuito quando c’è sovraccarico, che genera un aumento della temperatura;
- l’interruttore o sganciatore magnetico funge da dispositivo di sicurezza quando sopraggiunge sovracorrente di cortocircuito.
Ma, quali sono i tempi di intervento di un interruttore magnetotermico?
Per garantire la sicurezza dell’impianto, l’interruttore magnetotermico deve intervenire entro tempi stabiliti che dipendono dalla corrente.
I valori minimi consentiti sono stabiliti per legge dalla normativa EN60898-1 (CEI 23-3/1), che regola gli interruttori magnetotermici ad uso domestico, e dalla normativa EN 60947-2 – CEI che regola quelli ad uso industriale.
Tali valori devono essere forniti graficamente, sottoforma di curve, dal costruttore del dispositivo e devono essere riferiti alla temperatura ambiente.
La caratteristica di intervento tempo-corrente di un interruttore magnetotermico è data dall’unione delle caratteristiche dei due sganciatori (termico e magnetico) che lo compongono.
Classificazione degli interruttori magnetotermici.
Gli interruttori magnetotermici possono essere classificati in base a due tipologie:
- in base al tipo di impiego: civile, terziario, industriale, ecc;
- in base al tempo d’interruzione: esistono interruttori magnetotermici limitatori, in cui l’interruzione viene anticipata di molto rispetto al passaggio di corrente di cortocircuito. Esistono poi interruttori magnetotermici rapidi, in cui l’interruzione si ha al primo o secondo passaggio della corrente di corto-circuito, e interruttori selettivi o ritardati, in cui il tempo di intervento viene apposta ritardato per consentire la selezione a livello temporale);
- in base alla corrente, ossia in base al tipo di corrente e quindi in base alle curve caratteristiche di intervento tempo-corrente fornite dai costruttori nel rispetto della normativa vigente.
In sintesi, per scegliere un magnetotermico occorre sapere l’amperaggio assorbito dalle utenze e considerare la probabilità in cui vengano usate nello stesso momento.
Bisogna però tener conto anche delle caratteristiche della rete in cui viene installato (ad esempio lunghezza dei cavi e temperatura ambiente), della continuità di servizio desiderata e della normativa di sicurezza da rispettare.
Per il settore industriale i parametri di scelta diventano molto specifici. In tutti i casi, è evidentemente consigliato affidarsi a progettisti e installatori esperti.