Oggi parleremo dei vari tipi di interruttori differenziali disponibili sul mercato, e delle normative che li riguardano. Inoltre, daremo alcuni utili consigli su come scegliere il tipo di interruttore differenziale più adatto alle diverse esigenze.
Questi dispositivi sono essenziali per garantire la sicurezza degli impianti elettrici, pertanto è importante conoscerne le caratteristiche e le funzionalità per fare una scelta che più si avvicini alle necessità quando si realizza un impianto.
Cos'è un interruttore differenziale e perché è importante
L’interruttore differenziale è un dispositivo elettrico che offre una protezione fondamentale per gli impianti domestici e industriali. Si tratta di uno strumento che, una volta installato, rileva eventuali dispersioni di corrente nel circuito, attivandosi ed interrompendo la corrente.
In altre parole, se accidentalmente una persona viene a contatto con la corrente elettrica, o si verifica una dispersione di corrente, l’interruttore differenziale è in grado di intervenire tempestivamente interrompendo la circolazione della corrente elettrica.
Funzionamento
Il suo funzionamento è semplice ed efficace: l’interruttore differenziale rileva una differenza di corrente tra il conduttore di fase e il conduttore neutro. Se rileva una discrepanza, l’erogazione della corrente viene prontamente interrotta.
In questo modo l’interruttore differenziale offre una protezione affidabile e continuativa, diventando un elemento imprescindibile per la sicurezza degli impianti e delle persone.
Tipologie di interruttori differenziali e le loro applicazioni
Esistono diverse tipologie di interruttori differenziali, ognuna con specifiche applicazioni e funzioni di protezione. Di seguito, descriveremo le principali categorie di interruttori disponibili sul mercato.
Tipo AC
L’interruttore differenziale di tipo AC protegge dalle dispersioni di correnti alternate sinusoidali differenziali applicate improvvisamente o lentamente crescenti.
Tipo A
L’interruttore differenziale di tipo A protegge contro le correnti alternate sinusoidali differenziali e le correnti unidirezionali differenziali pulsanti applicate improvvisamente o lentamente crescenti.
Tipo F
L’interruttore differenziale di tipo F protegge contro le dispersioni di corrente analoghe al tipo A, oltre alle correnti differenziali composite e alle correnti differenziali pulsanti unidirezionali sovrapposte alla corrente continua uniforme.
Tipo B
L’interruttore differenziale di tipo B protegge contro le stesse dispersioni di corrente del tipo F, oltre alle correnti differenziali sinusoidali alternate fino a 1.000 Hz, correnti differenziali sinusoidali alternate sovrapposte ad una corrente continua uniforme e correnti differenziali continue uniformi se applicate all’improvviso o che aumentano in modo uniforme indipendentemente dalla polarità.
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Come scegliere l'interruttore differenziale giusto
La scelta dell’interruttore differenziale giusto è basata su vari fattori, tra cui le caratteristiche dell’impianto elettrico in questione, i tipi di carichi presenti, e le normative vigenti.
Caratteristiche dell’impianto: in un impianto moderno, con apparecchiature elettroniche sofisticate, potrebbe essere necessario un interruttore di tipo A o F. In presenza di correnti continue o di alta frequenza, potrebbe essere necessario un interruttore di tipo B.
Tipi di carichi: ad esempio, per carichi con inverter, come motori elettrici e illuminazione a LED, un interruttore di tipo F potrebbe essere la scelta più appropriata.
Normative vigenti: le normative locali e nazionali possono richiedere tipi specifici di interruttori differenziali per determinate applicazioni.
Infine, l’interruttore differenziale deve essere installato da un professionista qualificato, che possa garantire un’installazione corretta e sicura.
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