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Dichiarazione di conformità impianto elettrico: cosa devono sapere le aziende?

Dichiarazione di conformità impianto elettrico: cosa devono sapere le aziende?

La dichiarazione di conformità di un impianto elettrico è un documento di grande importanza per tutte le aziende.

Quando si parla di dichiarazione di conformità di un impianto elettrico, detto anche DiCo, ci si riferisce a un documento che attesta la qualità del lavoro svolto proprio sull’impianto elettrico (ma si può effettuare anche su quello idraulico, di riscaldamento, sia esso termico o a caldaia, radiotelevisivo, di cottura o di evacuazione fumi) di nuova installazione di un edificio e che ne attesta la conformità alla normativa vigente (bisogna infatti certificare l’impianto elettrico in caso di interventi sia di installazione sia di manutenzione). Si tratta di un’operazione importante e necessaria per garantire la sicurezza delle persone all’interno di un edificio nell’utilizzo dell’impianto elettrico. 

Tali sistemi, infatti, se progettati o realizzati male, possono esporre l’utilizzatore a più di un rischio: questo succede quando, per tagliare i costi e risparmiare il più possibile, ci si affida a personale non qualificato che rischia, nel migliore dei casi, di realizzare un impianto che dopo pochi anni, avrà bisogno di un costoso intervento di manutenzione. Non è dunque un caso che la dichiarazione di conformità di un impianto elettrico debba essere rilasciata da un’impresa abilitata, ossia quando il legale rappresentante dell’impresa, oppure il responsabile tecnico, ne fa richiesta e dimostra il possesso dei requisiti professionali disposti dall’art 4 del D.M. 37/2008 (ad esempio il periodo di inserimento di almeno quattro anni consecutivi alle dirette dipendenze di un’impresa del settore).

Chi deve redigere la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico

Come abbiamo appena accennato, chi si occupa di redigere tale documento è l’impresa che esegue il lavoro, la quale deve essere regolarmente iscritta alla Camera di Commercio

Come bisogna presentare la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico

La dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico oggetto dell’intervento deve essere redatta in triplice copia, così che una resti al committente, una all’impresa che ha eseguito il lavoro e una copia va allo Sportello Unico per l’Edilizia del Comune. Essa, poi, resa sulla base dei modelli nella versione aggiornata dal decreto del 19/05/2010, deve essere depositata entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori, che inoltrerà una copia della dichiarazione di conformità alla Camera di Commercio nella cui circoscrizione ha sede l’impresa esecutrice dell’impianto. La Camera di Commercio poi provvede ai conseguenti riscontri con quanto risulta nel registro delle Imprese.

Quanto costa la dichiarazione di conformità per l’impianto elettrico

La risposta è molto semplice: tale servizio è infatti totalmente gratuito nel momento in cui viene completato un lavoro di installazione o manutenzione.

E se l’impianto non è certificabile?

Può succedere, infine, che il professionista chiamato a redigere la dichiarazione di conformità per l’impianto elettrico rilevi alcune difformità. In tal caso, è possibile che venga richiesto di effettuare delle modifiche utili al raggiungimento delle condizioni di sicurezza e, solo successivamente, rilasciare la DiCo.

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