LA RESISTENZA DI TERRA DI UN IMPIANTO ELETTRICO
10/10/2022
Nella costruzione di abitazioni, luoghi di lavoro ed edifici pubblici, quando si ha a che fare con la stesura di un progetto di un impianto elettrico di messa a terra, formato da dispersori, conduttori di protezione e interruttori differenziali (salvavita) oppure quando si installano apparecchiature di protezione dalle scariche atmosferiche è fondamentale misurare la resistenza di terra.
Infatti la resistenza di terra (la cui misura è anche detta resistività del terreno) permette di calcolare in prima approssimazione il valore che dovrebbe assumere la resistenza dell’impianto elettrico di terra da realizzare. Lo scopo ultimo è relativo alla sicurezza che interessa non solo l’intero edificio ma anche oggetti, persone e animali che si trovano al suo interno: non è un caso che la norma CEI 64-8 e altre leggi vigenti impongono che gli impianti elettrici devono essere collegati a un idoneo sistema di messa a terra, che altri non è che un dispositivo di protezione che evita alle persone di rimanere folgorate quando toccano una parte dell’impianto elettrico che, a causa di un malfunzionamento della linea elettrica, è in tensione.
Potrebbe interessarti anche: Nuova normativa impianti elettrici: le novità delle norme CEI 64-8 e CEI 11-27
Che cos’è la resistenza di terra
Un qualsiasi terreno si configura come vero e proprio conduttore elettrico qualora, per mezzo di elettrodi, venga applicata una differenza di potenziale tra due punti, un dispersore fissato nel terreno e un punto lontano a potenziale indisturbato o nullo. Ebbene, in tale assetto la resistenza di terra è quella che viene opposta da un terreno alla dispersione della corrente elettrica generata dalla differenza di potenziale tra i due punti tramite elettrodi . Il valore di questa resistenza, che coincide quasi del tutto con la resistenza di una certa porzione di terreno che circonda il dispersore, può essere rilevato con opportune misure.
Come misurare la resistenza di terra
Misurare la resistenza di terra è un’attività tanto importante quanto complessa. A concorrere sono, infatti, diversi fattori, primo tra tutti il terreno: in base alla sua composizione, al tasso di umidità e alla temperatura si avrà una resistività del suolo differente. Ne deriva che non tutti i terreni sono adatti ad accogliere l’impianto di terra. Tuttavia, per misurare la resistenza di terra in maniera più dettagliata è importante dotarsi della giusta strumentazione: qualsiasi essa sia, è bene poter disporre di un elettrodo fatto con materiali dall’alta conducibilità come il rame e l’acciaio.
Leggi anche: Impianto di messa a terra: cos’è e come funziona
Non esiste un singolo valore standard di resistenza di terra riconosciuto da tutte le agenzie. Tuttavia, la NFPA e la IEEE raccomandano un valore di resistenza di terra di 5,0 ohm o inferiore.