CAMERA STERILE FARMACEUTICA: L’importanza di mantenere costante la sovrappressione per prevenire le contaminazioni
L’esigenza di mantenere un ambiente sterile ed incontaminato da parte delle industrie farmaceutiche nasce dalla sensibilità dei prodotti che vengono sintetizzati e confezionati nei propri laboratori.
In genere sono molecole reattive a frazioni infinitesimali di materia, dunque anche al particolato presente nell’aria e ovviamente agli agenti biologici, anch’essi contenuti a milioni nell’atmosfera.
La camera sterile è garantita da zone filtro, attraverso le quali il personale vi accede. Sono compartimenti stagni a sterilità crescente, attraverso i quali gli addetti ai lavori devono spogliarsi dei propri abiti e indossare tute sterili, calzare protezioni adeguate, munirsi di maschere per la traspirazione dell’aria e contenere la capigliatura con speciali cuffie. Il pavimento dei filtri addirittura è munito di tappeti adesivi che trattengono le impurità, sono filtri antibatterici dell’aria che trattengono particelle uguali o superiori agli 0,20 micron (HEPA), mentre lungo il tragitto sono presenti lampade a raggi UV.
Il microclima all’interno della camera sterile è garantito anche dal particolare addestramento del personale che deve muoversi il meno possibile e secondo protocolli standardizzati, parlare poco o niente e imparare a comunicare a gesti.
Per impedire il rimescolo dell’aria che dall’esterno potrebbe infiltrarsi durante l’apertura delle porte, la pressione all’interno della camera sterile è superiore rispetto alla pressione atmosferica (camera iperbarica), in modo da ottenere un flusso solamente in uscita, impedendo l’accesso ad eventuali particelle aerotrasportate.
Le clean room sono ideate secondo il principio del contenimento dinamico, controllate e mantenute a differenti gradienti pressori, crescenti man mano che ci si avvicina alla zona più sensibile agli agenti inquinanti.
Le pressioni differenziali sono costantemente monitorate da speciali sensori, che vanno in allarme in caso di superamento dei valori di tolleranza.