In un sistema TT quanto è importante la messa a terra?
L’impianto di terra è una delle componenti più importanti dell’impianto elettrico e permette di trasferire, grazie ad un dispersore di terra infisso nel terreno, la corrente elettrica in caso di guasto.
Un sistema TT, ovvero un impianto elettrico alimentato a bassa tensione (quello che succede di solito nelle nostre abitazioni), presenta diversi componenti per il funzionamento della circuitazione e degli apparati nonché per la sicurezza delle persone che lo utilizzano quotidianamente. La sicurezza è demandata all’impianto di terra in abbinamento ad interruttori differenziali che hanno il compito di aprire quasi istantaneamente il circuito in caso di guasto verso terra.
In un sistema TT, l’impianto di terra è costituito da un dispersore (spesso più di uno) di materiale metallico, collocato di solito all’interno di un pozzetto per messa a terra collegato attraverso un conduttore di terra ad un collettore che poi viene allacciato all’impianto. A definire le regole per un impianto di terra è il DM 37/08 all’articolo 6, comma 3 che tra le altre cose fa anche riferimento agli impianti realizzati prima dell’entrata in vigore della legge 46/90.
Per gli impianti pregressi al 1990 infatti, la legge prevede che possano essere utilizzati solo interruttori differenziali per garantire l’incolumità delle persone. La motivazione data dal legislatore è correlata alle difficoltà che normalmente vengono riscontrate nell’adeguare un vecchio impianto alle nuove norme.
Per questo motivo possono essere utilizzati interruttori da 30 mA anche se tale misura non è sufficiente ad assicurare la protezione da contatti indiretti, per questo motivo è auspicabile, anche per i vecchi impianti, l’associazione all’impianto di messa a terra. Infine, una volta realizzato, è basilare una accurata verifica dell’impianto di messa a terra per assicurarsi che il tutto funzioni in modo corretto.